Carrelli Elevatori: cosa sono

Il carrello elevatore nasce con l’esigenza di voler migliorare e velocizzare la logistica di un magazzino, aumentando la richiesta di società esterne di poter usufruire di servizio di trasporto logistico aziendale per privati e pubblici. Influendo direttamente sullo stoccaggio, velocizza la corsia di lavoro, muovendo più materiale contemporaneamente e facilitando il processo di lavorazione per l’organizzazione all’interno di una struttura.

I carrelli all’interno del magazzino quindi sono ormai essenziali per la movimentazione e trasporto anche di merce particolarmente pesante o fragile, richiedendo dunque il supporto di queste macchine responsabili dalle baie di carino fino all’effettiva ubicazione nella giusta scaffalatura.

Questo utilissimo mezzo nasce grazie allo statunitense Eugene Clarck che negli anni 20 desiderava realizzare una macchina a tre ruote che poteva essere utilizzata in spazi ristretti per lo spostamento di una merce da un punto all’altro. Nasce il primissimo modello del muletto frontale, successo che si è ampliato durante la seconda guerra mondiale per usufruire maggiormente di sistemi di carico caratterizzato su due livelli che, venivano raccolti dalle forche del muletto.

I muletti invece sono dei mezzi interni alla struttura costruiti con bracci meccanici e le utilissime forche, con la capacità di sollevare anche pesi di estrema pesantezza variando tra i 10 quintali fino a superare oltre le 30 tonnellate. Possono essere inoltre composte da tre oppure quattro ruote a seconda del modelli e possono essere alimentate in diversi modi, solitamente elettriche ma anche a benzina, diesel o GPL.

Manutenzione del carrello elevatore

Periodicamente il carrello elevatore necessita di verifiche in modo da avere sempre il più alto livello di sicurezza per l’operatore, anche secondo la procedura legale obbligatoria ai sensi dell’art.69 del 2008, per precisazione normative espresse ai fini della sicurezza e della salute sul posto di lavoro.

Per poter facilitare l’operazione di controllo, l’Istituto Superiore che si occupa di Prevenzione e Sicurezza detto ISPESL, indica delle pratiche linee guida che devono essere obbligatoriamente rispettate ai fini di ispezioni periodiche. Questo ente ha il compito di definire a norma della legge, chi e come si possono effettuare i vari check up e controlli anche su stessa richiesta delle ditte di servizio dei trasporti.

Questa normativa per la manutenzione del carrello elevatore è fondamentale in quanto bisogna sempre avere delle condizioni dei mezzi ottimali, per poter garantire in ogni momento sia la salute dell’operatore carrellista, sia naturalmente la sicurezza della merce trattata, sia l’immagine dell’azienda e tutti i principi della società nel complesso. Chi gestisce il magazzino deve mantenere tutti i mezzi operativi ed efficienti, anche ignorare una sola norma può portare non solo a rischi sulla sicurezza ma sanzioni a seconda della gravità della legge violata.

I componenti periodicamente controllati sono le forche del carrello, gli accessori adibiti al carico come ad esempio il traslatore oppure le pinze, il motore del carrello compreso trasmissione e anche i freni, integrità di gomma e ruota, funzionalità dei comandi e del posto della guida, tutto l’impianto elettrico e la struttura del telaio.

Secondo la norma, catene di sollevamento e cavi richiedono trimestralmente un check up delle prestazioni, mentre i muletti se non usati periodicamente, i controlli saranno annuali ma in ogni caso per la documentazione si prevede controlli solo di tecnici esperti.

Carrello elevatore o muletto?

Apparentemente non vi sono particolari differenze tra muletto e il carrello elevatore. Il muletto in sè rappresenta una tipologia di carrello definito a motore, realizzato con due pale anteriori in modo da sollevare i materiali, quindi teoricamente rappresentano la più vasta categoria della famiglia del carrello elevatore.

Il carrello elevatore per le grandi portate, dunque in realtà è un muletto che l’operatore usa per sollevare o spostare pesanti carichi e merce. Non per nulla queste macchine possono arrivare a superare le 35 tonnellate per il carico, in più questa tipologia di muletto è molto più usato nelle aree portuali o aeroporti per poter sollevare anche i container che verranno poi sistemati all’interno di navi o imbarcazioni varie, fino ai cargo e aerei di linea.

In poche parole i termini sono praticamente interscambiabili e quasi dei sinonimi. Il loro utilizzo tuttavia deve essere comprovato e certificato, il muletto o più in generale il carrello elevatore può essere guidato solo dall’opposito patentino dato che anche se non eccessivamente difficili da manovrare, rimangono pericolosi se non vi è un esperto alla guida. L’operatore deve possedere un certificato che attesti la sua formazione in accordo a un ente tra Stato e Regione dal febbraio del 2012.

In ogni caso si ricordi che dunque il termine carrello elevatore ormai ha preso un significato di una più ampia categoria delle macchine unicamente specializzate nel sollevamento della merce e che, il muletto rappresenta principalmente una cerchia più ristretta di piccole macchine, specializzate appunto nello spostamento di materiale più o meno pesante, sia in contesti industriali sia nei servizi logistici.

Tipi di Carrello elevatore

Vi sono diverse tipologie di carrello elevatore che a seconda dell’esigenza dell’azienda cambiano modello e utilizzo.

Ecco i principali tipi di carrelli elevatori:

  • frontale
  • fuoristrada
  • transpallet di tipo manuale
  • transpallet elettrico
  • retrattile
  • laterale
  • commissionatore 
  • con braccio telescopico
  • controbilanciato

Carrello elevatore frontale

Il carrello elevatore frontale trattasi del modello più classico e utilizzato nei magazzini, un modello che solitamente è quello definito muletto con forche e il montante nella parte anteriore, mentre la cabina dove entrerà il carrellista, è in posizione arretrata.

Carrello elevatore fuoristrada

Il carrello elevatore di tipo fuoristrada è molto più impiegato nei cantieri aperti e su un terreno più sconnesso e terroso. Molto potente e di estrema versatilità, il muletto in questione può essere utilizzato in qualsiasi campo edile, potendo spostare più pesi e muoversi comunque abbastanza velocemente con le ruote più spesse per non avere difficoltà di movimento.

Transpallet manuale

Poi vi è il traspallet di tipo manuale, più utilizzato nel movimento e trasporto di piccole quantità delle merci che si devono manovrare, per una capacità del carico più bassa della media, solitamente utilizzato per spostare una o fino a 3.5 tonnellate di merce. La parte del timone, ovvero la barra impugnata per trascinarlo, deve ruotare e permettere di poter inforcare facilmente il pallet, in modo che il carrellista lo possa manovrare con maggior sicurezza nel magazzino o area adibita.

Questo modello inoltre è molto più leggero rispetto alla versione elettrica in quanto non possiede un motore ne la batteria al suo interno, quindi decisamente più facile nel trasporto. Il vantaggio inoltre che deriva da questa leggerezza, consisterà anche nel facilitare il trasporto del transpallet sia in pieno carico, sia se deve entrare in un camion.

Transpallet elettrico

La versione elettrica del transpallet invece permette sia il sollevamento che il trasporto di carichi in un’altezza più bassa. Questo tipo di muletto inoltre è più adatto per il posizionamento a terra per il pallet oppure di vari oggetti di grandezza piccola o media su scaffalature più minute. Questi attrezzi sono comunque sia fondamentali che ad un costo molto più basso, risolvendo diverse problematiche durante qualsiasi attività nel corso dello stoccaggio.

Carrello retrattile

Il carrello di tipo retrattile invece è un modello in cui il guidatore è in posizione laterale rispetto alle forche e di conseguenza anche al montante. Può essere utilizzato in un magazzino a corsie ristrette con molto meno spazio per la manovra. Quindi, il suo volume è decisamente minore essendo più piccolo lo spazio del guidatore, ma di conseguenza le forche e il montante avranno uno spazio superiore.

Carrello elevatore laterale

Quando si parla di carrello elevatore laterale, si indica un mezzo per carichi più lunghi, essendo molto più grande e con forche e i suoi montanti in come suggerisce il nome posizione laterale con un loro piano per l’appoggio. In questi mezzi, le forche saranno fondamentali per carichi come tubolari o le assi potendoli appoggiare con maggiore agilità.

La versione trilaterale invece è la versione più piccola del laterale con la caratteristiche che le forche potranno muoversi nella posizione centrale, oppure tra sinistra e destra.

Carrello elevatore commissionatore

Il carrello elevatore commissionatore è simile al carrello retrattile, ma di dimensioni nettamente superiori e con una più alta maneggevolezza, dovuto al fatto che sia la cabina che le forche si andranno a muovere insieme. L’operatore può quindi salire o scendere con le forche, vedendo meglio se la merce è stata raccolta correttamente.

Carrello con braccio telescopico

Il carrello con braccio telescopico invece del montante verticale fa risparmiare sia tempo che spazio, aumentando il rendimento e la sicurezza del cantiere, veloce e molto più immediato nei movimenti, può prendere carichi medi o pesanti senza alcuna difficoltà.

Carrello controbilanciato

Infine, non meno importante, il carrello controbilanciato con le più grandi dimensioni. Si muove in grandi pneumatici e la sua posizione di tipo rialzata non ha ostacoli in nessun terreno. Progettato appositamente per sostenere oltre le 30 tonnellate.